Agricoltura eroica e prodotti biologici in Costiera Amalfitana: la storia di Raffaele Giordano a Casale Bolvito

Ci sono giovani che non si fanno tappare le ali così facilmente e così è stato per Raffaele Giordano, originario di Tramonti, il polmone verde della Costiera Amalfitana. Raffaele andava a scuola e quando tornava a casa osservava suo padre al lavoro tra i campi per capire come funzionasse il mestiere. Così, pomeriggio dopo pomeriggio, si è appassionato al lavoro agricolo. Poi diventato più adulto, ha capito che avrebbe rivoluzionato il mestiere e l’azienda avviata dai suoi genitori. Allora ha dovuto lottare.

L’agricoltura sta interessando molto le giovani generazioni che provengono da esperienze diverse dal settore primario. Chi parte da zero però ha grandi difficoltà, per l’accesso al credito e al bene terra.

Dunque ritorniamo alla storia vera di Raffaele, che scivolò nel fiume a primavera
ma il vento che lo vide così bello, dal fiume lo portò sopra una stella…

  • Raffaele puoi raccontarmi brevemente la tua storia professionale?

Siamo sempre stati contadini ed io rappresento la terza generazione. Non ho voluto abbandonare quello che era stato fatto dai miei nonni e genitori e ho quindi deciso di restare nel mio paese natio. Sono diplomato all’Istituto Alberghiero di Maiori con indirizzo operatore di sala e mi sono anche occupato di ristorazione. Gli studi sicuramente mi hanno aiutato ad affrontare meglio il comparto agroalimentare in cui mi sono cimentato due anni fa.

  • Perché la tua azienda si chiama Casale Bolvito e come è articolata?

Casale Bolvito perchè è il toponimo antico della località in cui sorgono i terreni di famiglia nella frazione di Pendolo. Abbiamo uliveti, castagneti, vigne e limoneto. Coltiviamo anche pomodori in particolare il re Fiascone autoctono, datterini rossi e gialli. Inoltre coltiviamo infiorescenze di canapa legale. Poi c’è una piccola fattoria con pecore e animali da cortile e con il latte produciamo formaggi pecorini.

  • La gestione aziendale a chi è affidata?

Nella gestione siamo io e mio padre che di tanto in tanto mi aiuta ma sono io che seguo tutto, anche i nuovi progetti.

  • Esiste un legame tra la tua produzione e il territorio circostante?

Sì come ti dicevo soprattutto il Fiascone per il quale stiamo puntando con l’Associazione Cisl Terranostra all’ottenimento dell’IGP così come per le castagne di Tramonti, di ottima qualità e sapore.

  • Quali sono i prodotti di punta?

I sottoli in particolar modo tra cui le olive che lavoriamo schiacciandole a mano, addolcendole in acqua e sale per venti giorni e che poi aromatizziamo con le aromatiche del territorio come origano, finocchietto, aglio e peperoncino. Altro prodotto di punta sono le olive nere di Positano che mettiamo sotto sale. Poi ci sono i broccoli “friarielli” sempre sottolio.

  • Come ti stai organizzando in ambito regionale e nazionale per far conoscere la tua azienda?

Ho partecipato quest’anno per la prima volta a Terra Madre Salone del Gusto di Slow Food a Torino, poi partecipo sempre alle iniziative a livello campano di Cisl, dell’Associazione Pizza Tramonti diretta dal Vicesindaco di Tramonti Vincenzo Savino e inoltre mi affido anche al passaparola perché penso che in primis valga la parola del consumatore.

  • Senza ombra di dubbio molti giovani investono in agricoltura e restano fortunatamente ancorati al territorio d’origine. Come valuti il fenomeno, partendo anche dalla tua storia personale e cosa si sta facendo in Costiera Amalfitana per quanto riguarda il recupero di semi antichi o produzioni autoctone?

Fortunatamente in Costiera alcuni giovani che conosco si stanno approcciando all’agricoltura anche se con molte difficoltà sia per quanto riguarda il reperimento di manodopera sia per l’apprendimento delle tecniche che non tutti hanno la fortuna di conoscere grazie ai familiari che li affianchino o a coltivatori esperti che gli diano i giusti insegnamenti. Poi c’è da dire che data la difficoltà del mestiere, molto sacrificante, non tutti sono disposti ad affrontarlo con le difficoltà e le incognite che ci sono sia dal punto di vista burocratico che metereologico in quanto una grandinata o un allagamento può rovinare il lavoro di un anno intero in pochi minuti. Bisognerebbe in tal caso spronare di più le nuove generazioni all’amore per la terra a partire dalla valorizzazione delle cultivar autoctone. In ogni caso qui a Tramonti hanno rafforzato la sentieristica e adesso il Comune ha intenzione di far ripartire la Casa del Gusto per avviare una serie di partnership e protocolli d’intesa con realtà di settore per la promozione dell’agroalimentare collegato alla cultura e ai saperi locali.

  • Cosa consiglieresti ad un giovane imprenditore agricolo che volesse intraprendere il tuo stesso percorso?

Tutto è mosso dalla passione e dalla buona volontà. Però insistendo poi arrivano le soddisfazioni, infatti oggi i miei prodotti sono apprezzati in Italia e dagli stranieri durante le degustazioni. Sono utilizzati da pizzaioli e chef, in particolare la passata di pomodoro e le olive, e adesso stanno arrivando anche le prime ordinazioni dall’estero. Inoltre bisogna tenersi sempre aggiornati in materia, studiare e farsi venire nuove idee per arricchire l’azienda. Sto pensando infatti per il futuro di organizzare percorsi di gastrotrekking per i turisti che potranno conoscere la natura circostante a Casale Bolvito e poi degustare i prodotti che hanno trovato lungo il percorso aziendale o perfino cucinarli. Mi auguro che le istituzioni continuino a supportarci e ad agevolarci il percorso che resta arduo e in salita.

L’agricoltura italiana ha indubitabilmente punti di forza, che vanno dalla tipicità delle produzioni (certificate dal sistema di Indicazioni geografiche) al prestigio dell’immagine, frutto di un “saper fare” che coinvolge le diverse filiere agroalimentari. Tuttavia, mostra elementi strutturali di debolezza, dai maggiori costi di produzione alle difficoltà di logistica/trasporti, alla minore efficacia nell’internazionalizzazione rispetto ad altri competitor. La parola d’ordine è e sarà semplificazione normativa. Poi, occorrerà puntare su nuove alleanze commerciali per poter esportare e tutelare il Made In Italy, senza dimenticare un miglioramento della rete infrastrutturale del paese. Le aziende agricole hanno bisogno di condizioni che favoriscano una sana e vera redditività.

Questa è la storia vera di Casale Bolvito e come tutte le più belle cose visse solo un giorno, come le rose…

Azienda Agricola Casale Bolvito
Via Pendolo 2, 84010 Tramonti (SA)
cell. 3209012843
giordanoraffaele96@gmail.com

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