La colatura di alici di Cetara finalmente sarà DOP grazie a un lungo e accurato lavoro che sta portando alla positiva conclusione dell’iter di registrazione del marchio. Un lavoro portato avanti dall’omonima Associazione, presieduta da Lucia Di Mauro. Il riconoscimento DOP significa difesa dell’identità territoriale e della tipicità di un prodotto molto apprezzato in gastronomia in Italia e da diversi anni anche a livello internazionale, con un fatturato che potrebbe raggiungere ed oltrepassare i 10 milioni di euro. Lunedì 16 luglio, alle ore 11.00, presso la sala polifunzionale M. Benincasa del comune di Cetara, ha avuto luogo la riunione di pubblico accertamento per la richiesta di registrazione della denominazione DOP “Colatura di Alici di Cetara”, aperta a tutti i soggetti economicamente interessati al prodotto.
La colatura di alici ha un preciso riferimento ad un luogo, Cetara, un piccolo comune della Costiera Amalfitana, una comunità indissolubilmente legata all’attività delle pesca. Il borgo marinaro di Cetara da almeno un secolo è noto infatti non soltanto per le sue bellezze ambientali ed architettoniche nello scenario della Costa d’Amalfi, dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, ma soprattutto per la preponderanza di questa peculiare attività economica: la pesca. Da sempre gli abitanti di Cetara, il cui toponimo deriva probabilmente da cetarii (luogo di pescatori) o da Cetaria o da cetarium (luogo nel quale si esegue la lavorazione dei pesci), hanno praticato quella che è una delle più antiche attività dell’uomo: la pesca. Fonti storiche fanno risalire l’origine del borgo al secolo VIII – IX d.C.
La pubblica audizione con relativa lettura del disciplinare di produzione ha concluso l’iter “italiano” verso l’ottenimento del marchio Dop per la Colatura di Alici di Cetara. Il prezioso liquido ambrato è stato oggetto di discussione nella sala polifunzionale “Mario Benincasa” del comune della costiera amalfitana dove si sono dati appuntamento tutti i soggetti interessati all’operazione. Superato questo importante appuntamento adesso il percorso prevede la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale per trenta giorni e poi la “pratica” sarà nelle mani della commissione Europea per l’ultima parte della trafila che, salvo intoppi, entro un anno dovrebbe concludere un sogno cominciato tre anni fa.
A ricordare i primi passi ci ha pensato proprio la presidentessa dell’Associazione per la tutela e la valorizzazione della colatura Lucia Di Mauro che ha portato avanti il progetto con il prezioso aiuto dei componenti del comitato tecnico scientifico: “Tre anni di lavoro, tutto cominciato –spiega- con una telefonata con quelli che sono poi diventati i componenti del comitato tecnico-scientifico: il professore Vincenzo Peretti della Federico II, grande esperto di marchi comunitari e con Secondo Squizzato che allora rivestiva la carica di primo cittadino. Con la pubblica audizione un passo decisivo verso la conclusione del progetto”. Presente anche l’agronomo Ettore Guerrera anche lui nel comitato tecnico scientifico.
A fare gli onori di casa l’attuale primo cittadino Fortunato Della Monica che ha ribadito l’indissolubilità del binomio fra la cittadina che amministra e il prodotto che sogna di entrare fra le privilegiate d’Italia che possono vantare il marchio Dop. Il disciplinare di produzione è stato letto dal dirigente del Mipaaf Luigi Polizzi che ha accolto anche le puntualizzazioni arrivate da più parte ed ha anche risposto a piccole obiezioni sollevate dal folto uditorio presente. Presente anche la delegazione della Regione Campania. “L’auspicio –spiega il professore Vincenzo Peretti- che anche l’Europa esamini nel giusto tempo tutta la documentazione che abbiamo prodotto per raccontare la storicità e la tipicità della Colatura di Alici di Cetara. Un prodotto già famoso in tutto il mondo, che ha bisogno ora più che mai di tutela e massima tracciabilità per garantire non solo i produttori ma anche i consumatori”.
La giornata si è conclusa nella celeberrima torre di Cetara dove è avvenuta la spillatura dimostrativa della colatura di alici che è stata poi abbinata ad un primo piatto in degustazione.