“Irpiniamo Food&Travel” fa tappa a Montella il 24-25 luglio. Lo chef Solimeo continua a sorprendere i suoi ospiti trasmettendogli l’amore per l’Irpinia

Irpiniamo a Gesualdo

Dopo il successo della due giorni a Gesualdo, incantevole borgo irpino che ha dato i natali al compositore Carlo Gesualdo e che oggi ha ricevuto il presidio Slow Food per il famoso sedano dalla straordinaria delicatezza, Irpiniamo prosegue alla volta di Montella. A Gesualdo gli ospiti sono stati accolti calorosamente dagli organizzatori e hanno potuto godere delle bellezze culturali e dell’eccellente gastronomia curata in ogni dettaglio dallo chef Mario Carmine Solimeo. La medesima organizzazione si ripeterà a Montella ma con un programma diverso che racchiuderà innumerevoli tappe interessantissime.

Sabato 24 luglio nel pomeriggio ad aprire le danze uno speciale aperitivo con degustazione di olio Ravece e vino della Cantina Boccella Rosa di Montemarano: questo sarà il benvenuto per gli ospiti di Irpiniamo.

La Ravece è un’antica cultivar irpina di cui si ha traccia già a partire dal XVI secolo. La pianta è abbastanza rustica e di vigoria media; la chioma, dalla tipica colorazione grigio verde, è fitta e compatta. La produttività è abbondante e costante, mentre la maturazione è tardiva. L’oleosità è medio bassa (15-16%) ma ad essere apprezzata è la qualità dell’olio. Questo è giallo-verde, dall’aroma fruttato, sapore deciso amaro e piccante; presenta note di pomodoro verde, carciofo erbe e mandorla. Il prodotto finale, l’olio extravergine Irpinia-Colline dell’Ufita è un marchio DOP. L’Azienda Agricola Boccella Rosa è oggi gestita dalla terza generazione ed è stata fondata nel 1968, quando vengono impiantati i primi ettari di vigneto. Nel corso degli anni la proprietà acquisisce nuovi e pregiati appezzamenti limitrofi. L’azienda segue i principi della viticoltura biodinamica e biologica per aiutare la vigna a trovare e mantenere l’equilibrio in sintonia con la natura e per far esprimere al vino la profondità del carattere dei propri suoli. I vitigni con allevamento a spalliera e uve a bacca rossa aglianico, si trovano ad una media altitudine, 600 m s.l.m. ed il terreno risulta essere argilloso-calcareo asciutto collinare allevamento a spalliera uve a bacca rossa aglianico.

Agriturismo Pentagri a Montemarano (AV)

Come da programma, la cena sarà servita all’Agriturismo Pentagri di Montemarano (in cui sarà possibile pernottare, usufruendo di tariffe convenzionate collegate all’iniziativa), dove lo chef Solimeo nel menù ha inserito il meglio della tradizione irpina per i suoi piatti che sono tutti con prodotti a metro zero, provenienti dall’orto adiacente alla struttura agrituristica. Formaggi e salumi irpini, i fusilli avellinesi, il pecorino bagnolese e il caciocavallo impiccato saranno gli ingredienti protagonisti delle portate che dall’antipasto al dessert stupiranno i commensali in un crescendo di sapori autentici e territoriali.

Domenica 25 luglio la giornata sarà interamente dedicata alla visita di Montella. Al mattino ci sarà la visita al caseificio Gambone e poi si andrà alla scoperta del Convento di San Francesco a Folloni e del suo Museo.

Il convento di San Francesco a Folloni deve il suo nome al luogo che, a quanto sembra, fu fondato dallo stesso San Francesco d’Assisi, di passaggio verso il santuario di San Michele sul Gargano, nel gennaio 1222. Sembra che allora il Santo avesse lasciato alcuni suoi confratelli nel bosco di Folloni infestato dai briganti perché vi realizzassero la prima chiesetta, dedicata alla S.S. Annunziata. La prima chiesetta duecentesca doveva trovarsi ove ora si trova l’edificio che ospita le celle dei frati. Nel XV secolo viene realizzata la seconda chiesa, che si trovava ove ora si trova il chiostro di accesso al convento, ad una nave con numerose cappelle laterali. Tra la chiesa duecentesca, integrata nel convento, e quella quattrocentesca venne poi realizzato il refettorio, attuale biblioteca. L’odierno complesso architettonico è frutto di un rinnovato intervento edilizio della metà del Settecento.

Al rientro lo chef Solimeo delizierà i convenuti con un pranzo al Pentagri a base di verdure, succulente carni locali, frittelle di erbe selvatiche e uno speciale primo piatto mantecato a vista: gli spaghetti quadrati del Brigante.

Nato come villaggio sannita nel I millennio a.C. su una zona già abitata nel periodo neolitico, Montella diventa municipio romano nel periodo del 91-89 a.C. In epoca longobarda Montella fu sede di un importante gastaldato, data la sua collocazione strategica tra il Principato di Benevento e il Principato di Salerno. La castagna è la maggiore risorsa produttiva ed economica del paese, nonché una sentita tradizione contadina fedelmente tramandata di generazione in generazione. La realtà castanicola di Montella è tra le più straordinarie d’Europa. Qui si estendono circa 1700 ettari di castagneti, che danno una produzione totale annua di castagne pari a 30mila quintali. Una quantità che copre il 60% dell’intero raccolto della provincia di Avellino. Il 50% del prodotto viene esportato oltreoceano, il 25% sui mercati europei e solo il restante 25% è collocato sui mercati nazionali. La storia di Montella è stata da sempre legata alla castagna, impostasi sia nel paesaggio naturale del Terminio-Cervialto, con la sua armoniosa e frondosa presenza, sia negli usi e nelle abitudini quotidiane della comunità locale. Tra i più noti castagneti di Montella è quello dei Frati, un bosco di castagni secolari dominato dal Santuario del Santissimo Salvatore, che svetta a 1000 metri di altezza, sulla sommità di un monte isolato dal resto della catena montuosa dei Monti Picentini.

Irpiniamo è un progetto itinerante il cui obiettivo è la valorizzazione e promozione del patrimonio artistico ed enogastronomico irpino. Artefice e ideatore dell’iniziativa è lo chef Solimeo che in sinergia con gli enti pubblici ed i soggetti privati ha dato vita a dei percorsi che vogliono regalare esperienze uniche a chi le intraprenderà, arrivando dritto al cuore della gente.

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