A ridosso della stazione ferroviaria e in prossimità di Piazza della Concordia, precisamente in Via G. Vicinanza, il bistrot-ristorante Binario Due è tappa fondamentale per gli amanti della buona cucina d’autore. Qualche giorno fa con piacere e meraviglia in una splendida giornata di sole quasi primaverile, mi sono recata in compagnia del preparatissimo chef Gustavo Milione, alla scoperta di questo posticino in pieno centro a Salerno coordinato dal “duo” Pasquale-Mario, il primo anche sommelier d’esperienza e il secondo restaurant manager.
In cucina come un bravo direttore d’orchestra a dirigere lo staff, ho ritrovato con immensa gioia il giovanissimo chef Gianpaolo Zoccola, una decina d’anni circa d’esperienza alle spalle e tanta voglia di migliorare. Nella sua semplicità e umiltà, Gianpaolo è un creativo e continuando con il medesimo impegno, molto probabilmente nel giro di pochi anni raggiungerà il successo da lui tanto agognato e sicuramente meritato. Gianpaolo riesce sempre a stupire con i suoi menù-degustazione al “buio”, anche in passato ho avuto modo di restare piacevolmente soddisfatta, assaporando le sue creazioni gastronomiche.
In un’atmosfera elegante e ovattata, dove design contemporaneo e antico si fondono indissolubilmente, soprattutto per quanto riguarda l’architettura che conserva le tracce di presenze tufacee della precedente struttura, è iniziato il mio viaggio nel gusto, immaginando di raggiungere mete lontane, mi sono lasciata coccolare dalle prelibatezze dello chef. Sette portate in totale (dall’entrée al dessert e piccola pasticceria) e un calice di Aglianico del Taburno, per un costo di scarsi 40 euro a persona.

L’ENTRÉE DI BENVENUTO
Stuzzicante la polpettina di calamari, ha predisposto bene il corpo e l’anima al proseguimento del pranzo.
IL TRIS DI ANTIPASTI
Ho iniziato con il polpo scottato su zuppetta di lenticchie, con polentina e profumo di timo. Perfetta la cottura, un po’ troppo sapido nel complesso ma abbinamenti e giochi di contrasti riuscitissimi.
Dopo un po’ ha fatto bella mostra di sé il calamaro ripieno di cime di rapa e patate, su crema di pane integrale. Raffinatissimo e goloso, ben ponderato e d’effetto. Radici di mare e contadine in questo piatto rivisitato, tipico della tradizione campana.
Infine per chiudere la triade, baccalà in tempura di zafferano su crema di patate viola. Il baccalà era tenero al punto giusto, intrigante la tempura e modaiola la patata viola. Anche questo è stato promosso a pieni voti.
IL PRIMO
Un godurioso raviolo di pasta fresca con ripieno di ricotta su crema di broccoli, con nocciole di Giffoni IGP e colatura di alici di Cetara, è arrivato in tutta la sua magnificenza. Ai miei occhi un quadro commestibile che avrebbe potuto richiamare nella sua linea estetica, i paesaggi e i fiori degli Impressionisti. Al palato esplosioni di sapori.
IL SECONDO
Come secondo la scelta è ricaduta su una specialità di terra: tagliata di manzo su riduzione di Aglianico e porcini. Una vera e propria performance gastronomica che ha richiamato culturalmente l’action painting di Jackson Pollock o meglio l’ “espressionismo astratto”. Il piatto in realtà è risultato piuttosto concreto nel suo concentrato di sapori ben dosati, notevole è stata la tenerezza della carne servita al giusto punto di cottura.
IL DESSERT
In conclusione come la ciliegina sulla torta, è arrivata trionfante una cheesecake ai frutti rossi su crema inglese aromatizzata all’arancia, che mi ha convinta a ritornare ancora qui al Binario Due, per un ulteriore delirio di piacere gastronomico.

Servizio impeccabile, luogo raggiungibilissimo sia per i viaggiatori, sia per gente d’affari e per chiunque desideri godersi Salerno, facendo una full immersion tra cultura ed enogastronomia di qualità. La carta dei vini presenta etichette nazionali ed internazionali, per quanto riguarda invece le birre artigianali locali è presente al momento “Amalfi Coast Beer”, prodotta a Molina di Vietri, e per il Trentino la “Fravort”, proveniente dalla zona della Val di Fiemme.
Incantata dalla magia della canzone intitolata l’Ultimo Treno della Notte dei Tiromancino (L’ultimo treno della notte porta via con sé echi di un’estate … E porta via anche me dal finestrino vedo scorrere luci che si dissolvono nel blu…) mi sono alzata e sono andata via silenziosamente, rapita dai bagliori soffusi della città.
Annamaria Parlato