
Situato in una posizione strategica nel cuore dell’incantevole cittadina della Costiera Amalfitana, precisamente in Via Casale dei Cicerali, in prossimità del Palazzo Mezzacapo e del Corso Reginna, il Ristorante Masaniello è sinonimo di cibo fresco e selezione delle materie prime. Prende il nome dal rivoluzionario napoletano ma originario di Atrani che nel 1647 aizzò il popolo contro l’oppressione del vicereame spagnolo, capeggiando una rivolta. Il Ristorante nasce nel 2010 dalla passione di due fratelli chef, Vincenzo e Pasquale Cerchia, che supportati dalla loro famiglia hanno dato vita ad una realtà di tutto rispetto, partendo dalla tradizione che poi è diventata innovazione grazie anche alle contaminazioni della cucina contemporanea e al continuo interesse verso prodotti stagionali di qualità.

Vincenzo ha alle spalle una lunga gavetta fatta di sacrifici, ha infatti lavorato in diversi ristoranti della penisola sorrentina, al Sestriere, nella città di L’Aquila, partecipando a varie competizioni nazionali, fino a quando poi non ha deciso un giorno di coronare il suo sogno e di avere un’attività tutta sua. Pasquale invece ha seguito il fratello fino a raggiungere livelli di grande esperienza in cucina, sempre in continuo confronto e scambio di idee per captare i segreti del mestiere e custodirli gelosamente. Il calore e l’accoglienza che riescono a trasmette ai loro ospiti è ormai diventata proverbiale, tanto da raccogliere consensi e sorrisi sia dai compaesani sia dai turisti stranieri che amano la buona cucina italiana. L’arredamento è sobrio, in stile marinaro nei toni del bianco e del celeste con note di azzurro, in cui predominano elementi presi dal mondo nautico. Nelle calde giornate primaverili ed estive vi è la possibilità di pranzare o cenare anche nell’elegante spazio esterno, che si affaccia proprio sul corso offrendo una caratteristica visuale sull’animata Maiori.

La cucina è prettamente mediterranea di pesce, leggera fatta di accostamenti interessanti a verdure e frutta. Non mancano comunque le proposte di terra rigorosamente nel rispetto delle tradizioni campane, le selezioni di formaggi, carni e latticini di Tramonti, e la pizza particolarissima cotta nel forno a gas, che mescola tecniche e morbidezza di scuola più napoletana con ingredienti e con quella leggera croccantezza di base che invece contraddistingue la pizza di tipo salernitano-costiero, presentando una discreta alveolatura all’interno. La carta dei vini è regionale, con etichette sia della Costa d’Amalfi sia della provincia di Avellino e Benevento.

Bella scoperta gli antipasti, con proposte allettanti come la frittellina di “benvenuto” ENIGMA, con alghe e cuore tenero di merluzzo, il polpo scottato con la sua maionese su patata viola e purea di patata gialla al limone, la ghiotta mini-parmigiana di melanzane, la polpettina di gamberi in crosta di mandorle e la focaccia con lardo tramontino al rosmarino e pomodorini del piennolo.



A seguire coloratissimo il primo piatto MISCHIATO POTENTE ovvero pasta “ammescata”, dal titolo evocativo di rimembranza quasi futurista, con vellutata di piselli in purezza, calamari, cozze, vongole e gamberi e un azzardato ma ben riuscito tocco di acidità dato dall’accostamento bizzarro del mirtillo nero.

Infine come nel più sontuoso dei banchetti seicenteschi, quando i “trionfi” e gli “automati” la facevano da padrone sulle tavole dei nobili, ecco che in bella mostra una ricca macedonia di frutta fresca con gelato artigianale alla vaniglia, un tortino dal cuore caldo agli agrumi, una panna cotta con coulis ai frutti di bosco, una bavarese al pistacchio e una mousse al limone con biscotto al cacao, zitte zitte e quatte quatte fanno la loro comparsa sulla scena, nella loro veste aristocratica, imbellettata, un po’ sonnacchiosa ma seducente.
Se siete amanti della buona tavola non potete perdere assolutamente questa tappa gourmet, dove anche il rapporto qualità-prezzo è imbattibile.
Annamaria Parlato
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