L’Associazione ISF-International Sommelier Foundation inaugura il corso di primo livello a Rende. Il vino come volano per l’economia e la promozione territoriale

RENDE (CS).  Lo scorso 27 febbraio 2018 presso l’Ariha Hotel di Rende si è inaugurato alle ore 9:00 il corso di primo livello per aspiranti sommelier, promosso dall’ISF e rappresentato da Tommaso Caporale, delegato per la Calabria. Alla presentazione del corso, hanno partecipato illustri ospiti, ricevendo menzioni speciali. Tra questi il Rettore dell’Università della Calabria Gino Mirocle Crisci, insignito del riconoscimento di sommelier onorario assieme al tastevin dal Presidente nazionale ISF Alberto Giannattasio. A Montecorvino Rovella Alberto Giannattasio svolge le sue attività di formazione sull’enogastronomia presso “L’Acino d’Uva-ISF”. Il corso di primo livello è indirizzato a professionisti della ristorazione, del turismo e della ricettività, nonché a semplici appassionati, e mira ad iniziare i partecipanti ad un mondo – quello del vino – vasto e dal fascino intramontabile. Altre attestazioni di merito sono state consegnate a Tommaso Greco, proprietario e gestore alla terza generazione delle cantine iGreco, a Sergio Aiello, imprenditore nel settore della ristorazione, ad Adelio Izzo, chef e sommelier di grande esperienza, e al direttore dell’Ariha Hotel, struttura che ospiterà i percorsi formativi ISF. L’Ariha Hotel ha ricevuto inoltre un certificato di qualità per i profili dell’accoglienza e della promozione e valorizzazione di risorse e prodotti enogastronomici locali. 

Il corso si svolgerà regolarmente ogni martedì, in cui venti iscritti seguiranno lezioni relativi alla degustazione e all’analisi sensoriale dei vini.  Due visite guidate particolari si svolgeranno al termine del corso, prima del test finale, una presso la cantina iGreco di Cariati e l’altra presso il Vinitaly di Verona, il più grande salotto dei vini e distillati in Italia che quest’anno si terrà dal 15 al 18 aprile. Il Rettore Crisci, che ha inaugurato il corso dell’ISF, ha sottolineato – nel corso di una breve ma incisiva prolusione – l’importanza del patrimonio enogastronomico come strumento di riscatto ed orgoglio della Calabria e del Mezzogiorno in genere, nonché come volano di un’economia mai del tutto decollata.

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