Alla Pizzeria del Corso di Capaccio una degustazione di piatti con farine Molini Pizzuti. Il progetto Degustì sta lasciando il segno

Mercoledì 6 febbraio presso il Ristorante-Pizzeria di Capaccio in Via Magna Grecia 168 alle ore 20:30 la giornalista enogastronomica e sommelier Angela Merolla con il suo staff di collaboratori, ha presentato in maniera encomiabile la serata Degustì, un progetto della Luigi Castaldi Group S.r.l. nato per promuovere i territori campani e i loro prodotti d’eccellenza, rivolto ad un pubblico di appassionati gastronauti ma anche di esperti di settore. Dopo Bagnoli, Pozzuoli, Monte di Procida e Pomigliano d’Arco, tutte sold out, la quinta tappa ha messo sotto i riflettori la provincia di Salerno e quindi il Cilento, focalizzando l’attenzione su impasti, farine, pomodori, latticini e soprattutto vini rinomati. Ad essere intervistati Mariella ed Emanuele Pizzuti per le farine, Agostino Landi per le pizze e Francesco Gemini, responsabile commerciale della Luigi Castaldi Group. In un’ambiente familiare, in una location completamente rinnovata, spaziosa e luminosa, in compagnia di amici, giornalisti, food blogger e produttori, la famiglia Landi proprietaria della pizzeria ha spiegato ai presenti la storia della loro attività imprenditoriale e i piatti ideati per la serata. Il ristorante nato nel 1999, vede papà Emilio maestro pizzaiolo e Agostino impegnati al forno, mamma Nicolina interprete della cucina dai sapori tradizionali e la figlia Monica all’accoglienza. Agostino sulle orme del padre crea e propone impasti sempre nuovi e alternativi per pizze dal gusto originale. La tecnica prediletta da Agostino è quella dell’impasto diretto con autolisi, un metodo di lavorazione che permette di migliorare l’elasticità dell’impasto producendo un aroma ed un alveolatura più pronunciata rispetto al tradizionale metodo diretto. Le verdure, i latticini e le carni provengono dall’orto di famiglia e dalle aziende locali distanti pochi chilometri dal locale, così come l’olio extravergine d’oliva rigorosamente cilentano. A fare da entrée una bruschetta con un blend di farine multicereali, canapa, curcuma e integrale alla parmigiana, uno spettacolo di croccantezza e golosità, dato dalla melanzana fritta e dalla salsa di pomodoro densa e corposa.

A seguire un assaggio della cucina della Signora Nicolina con le fettuccine alla farina di castagne, funghi porcini, salsiccia paesana sbriciolata e una generosa manciata di prezzemolo tritato. Ottima la consistenza della pasta non troppo sottile ma nemmeno grossolana con un buon retrogusto di castagna dal condimento genuino, vigoroso, che ha creato dipendenza già al primo boccone.

Dopo il primo un tris di pizze: l’Alice dedicata alla terzogenita di Agostino con lo stesso blend di farine della bruschetta e con un topping di salmone, zucchine grigliate, fiordilatte burrata di bufala di bufala e zeste di limone in uscita. Delicatissima, fresca, insolita. Pizza DiMè con i pomodorini gialli “Il Duca” della nota azienda, pancetta affumicata, provola e mozzarella di bufala. Qui il blend di farine utilizzate è stato un mix di farina 0 e carota viola essiccata, una pizza dai colori meravigliosi e profumi indescrivibili che ha riportato immediatamente i pensieri alla primavera e alle sue gioie. Pizza La Cilentana per onorare il territorio con impasto al grano antico Carosella, pomodorino con il pizzo dei Monti Lattari DiMè “Il Principe” e cacioricotta di capra a presidio Slow Food. La pizza cilentana va degustata in tutta la sua robustezza per apprezzarne l’autenticità, che è rappresentativa di un territorio dalle antiche tradizioni contadine e agresti.

PH. Raffaele Nocera

 

Una crostatina di frolla profumata e friabile alle farine 00 e canapa con confettura di fichi bianchi dottati del Cilento, accompagnata da chicchi di melograno della buona sorte e fico secco ricoperto di cioccolato fondente ha chiuso in bontà la degustazione, impreziosita dallo Spumante Asti Fontanfredda.

In abbinamento alla bruschetta e alla pizza Alice un Sellaia rosato Colli della Murgia IGP, limpido, intenso e complesso. Al naso presenti note fruttate di frutta rossa fresca, frutti di bosco e ciliegie non molto mature. Note floreali del sottobosco, rosa bianca e rosa rossa appena raccolte. In bocca secco, freschissimo e molto sapido. In chiusura brillanti note minerali. Un vino di corpo, equilibrato, intenso e abbastanza persistente. Un Vigna Villae-O’ Principe Taurasi DOCG è stato abbinato alle fettuccine e alla Pizza DiMè e un Cannonau Radice 2016 Viticoltori Romangia, sapido, rotondo, equilibrato e leggermente tannico, è stato abbinato alla Pizza Cilentana. D’altronde anche Anthelme Brillant-Savarin diceva che: “Un pasto senza vino è come un giorno senza sole”. Degustì si è riconfermato anche qui un progetto di successo e tutti noi con trepidazione attendiamo le prossime tappe di un viaggio nel gusto e nei sapori autentici.

Annamaria Parlato

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